Il cuore del Parco dei Nebrodi ricade nel territorio di Cesarò, che offre le aree
umide più importanti: quella del Biviere, alle pendici del monte Soro, e dell'Ancipa,
a valle di monte Acuto, itinerari escursionistici di maggiore interesse.
Essendo vietata la caccia, nella quiete del bosco e delle radure, non è raro il caso
che il visitatore si imbatta nella volpe, nella lepre, nella coturnice, nei colombacci,
mentre tutt'intorno è uno sfrecciare di gazze,ghiandaie e cornacchie.
Il previsto graduale aumento del flusso di visitatori è destinato a provocare l'espandersi
delle applicazioni dell'artigianato e dei prodotti locali, con speciale riferimento a
quelli del latte, della carne bovina e suina, alla lavorazione artigiana del tessuto
del ricamo, del legno, del ferro, della canna, del giunco e della ferla.
La realtà del Parco ha già dato il via alla programmazione di iniziative che valorizzano
il turismo, come la costruzione di un "centro visite" a Piano Cicogna, che sorgerà sulle
rovine di un vecchio rudere dell'A.N.A.S., la sistemazione di itinerari naturalistici di
straordinaria bellezza.
Il Parco ha da tempo incoraggiato il turismo equestre con la sistemazione della dorsale
dei Nebrodi e la realizzazione di numerose ippovie.
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